Storie delle famiglie
06/05/2022
Federica, che forza le mamme!
Mi chiamo Federica, ho 31 anni e vengo da Bologna. Durante la gravidanza del mio secondo bimbo, Samuele, abbiamo saputo che il piccolo aveva un’ernia diaframmatica, e per questo motivo qualche settimana prima del parto sono venuta qui a Firenze, in modo che dopo la nascita del bimbo si potesse intervenire subito. Per fortuna, l’intervento è andato bene, anche se il post-operatorio è stato molto delicato e lungo.
SENTIRSI ACCOLTA FIN DA SUBITO
Sono arrivata a Casa Ronald Firenze tramite i servizi sociali del Meyer: all’inizio stavo qui con mia madre che è rimasta con me circa 10 giorni, dopo mi ha raggiunta mio marito e adesso da qualche giorno sono qui da sola. Io sono una persona molto positiva e cerco sempre di vedere il lato buono delle cose, ma nonostante questo inizialmente è stata dura, soprattutto perché sentivo molto la mancanza di mio marito e mia figlia. Piano piano però mi sono abituata a questa situazione, anche perché mi sono sentita subito accolta, aiutata e supportata in qualunque esigenza. Ricordo il giorno che mi si sono rotte le acque: anche in quel momento così delicato e importante per me e mio marito, lo staff è riuscito a tranquillizzarci ed è stato molto premuroso nei nostri confronti.
IL GRANDE ESEMPIO DELLE MAMME
Quella in Casa Ronald è stata un’esperienza unica che mi ha fatto completamente cambiare prospettiva in generale, mi ha stravolto la visione del mondo e della vita. Ho incontrato tante persone qui, tante famiglie che come noi stanno attraversando dei momenti difficilissimi con i loro bimbi, spesso anche più complicati del nostro, e nonostante questo affrontano tutto in modo attivo, senza piangersi addosso, e il loro esempio mi ha spinta ad affrontare meglio tutta questa situazione. Grazie a loro ho capito che a volte diamo per scontate tante cose che in realtà hanno un grande valore, e ho imparato a dare importanza anche alle piccole cose e ai piccoli passi avanti che si fanno ogni giorno. Ho visto tante mamme con una forza incredibile, e ho capito che anche io dovevo tirare fuori quella forza, sia per me, ma soprattutto per Samuele. Nelle ultime settimane poi qui a Casa Ronald ho ritrovato anche tutte le altre famiglie della Terapia Intensiva, e questo è stato un aiuto ulteriore, perché abbiamo cercato di farci forza a vicenda, di affrontare tutto insieme. Abbiamo davvero fatto gruppo e cercato sempre di ritagliarci dei momenti per staccare la mente dalla realtà dell’ospedale, magari ordinando una pizza tutti insieme la sera e fermandoci a chiacchierare prima di andare a dormire: serve anche questo per dimenticare, almeno per qualche ora, il rumore dei macchinari che ci accompagnano ogni giorno in ospedale.
TUTTA LA FAMIGLIA AL CENTRO
Adesso che finalmente posso tornare a casa, non posso nascondere che da una parte sono felicissima, ma dall’altra mi dispiace molto per tutti i genitori e i bimbi che dovranno ancora rimanere qui: spero davvero che i bimbi guariscano presto, e che anche i genitori stiano bene… perché sembra strano, ma a volte ci si dimentica di come possano sentirsi i genitori in questi momenti: i bimbi sono sicuramente i primi guerrieri, ma si trovano comunque in ospedale dove sono il centro di tutte le cure e le attenzioni possibili; ma anche i genitori hanno bisogno di cura e attenzione, e qui a Casa Ronald voi siete molto attenti a questo aspetto… basti pensare a tutti i servizi che offrite per rendere più facile e piacevole il nostro soggiorno qui… sono tutte carezze che ci fate ogni giorno e che ci aiutano tantissimo. Ricordo ancora la prima cena con i Volontari che abbiamo fatto: per me è stata bellissima! Anche le altre, mi sono sempre divertita tanto, ma a quella prima cena sono legati tanti ricordi e tante sensazioni particolari. Ero qui da pochissimo e non sapevo cosa aspettarmi da quella serata… non conoscevo nessuno e non riuscivo a immaginare come potesse essere possibile cenare e chiacchierare con degli sconosciuti… e invece è stata una bellissima sorpresa! Abbiamo chiacchierato tantissimo ed è stata una serata davvero divertente!
LA NORMALITÀ CHE FA CASA
Casa Ronald è casa, è normalità… qui ho ritrovato lo stesso calore di casa, mi sono sentita sempre a mio agio. Anche il semplice fatto di cucinare insieme alle altre famiglie, con le quali inevitabilmente scambi due chiacchiere, o il rapporto che si crea con lo Staff, ti fa sentire come a casa, ti fa sentire tutta quella normalità che, in questi momenti, ti serve per non impazzire e di cui hai fortemente bisogno. L’unica parola che mi sento di dire è GRAZIE!
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