Racconti dei volontari
15/09/2020
Sentirsi a casa, anche a distanza
Nonostante la lontananza imposta dal lockdown, i nostri volontari non hanno mai smesso di sentirsi vicini e parte delle nostre Case Ronald. Ora che sono finalmente tornati, tre di loro ci raccontano come è andata.Una grande famiglia“Nei mesi di lockdown, Casa Ronald mi è mancata tantissimo perché faceva parte della mia routine settimanale! Devo ammettere però che in quelle settimane ho sentito Casa vicina più che mai. Infatti, una delle telefonate che mi ha regalato più gioia e conforto è stata quella di Martina, referente del programma volontari di Casa Ronald Brescia. Sentire che alla Casa, alle famiglie e alla Fondazione interessava come stavo, per me ha avuto un significato davvero importante perché in quel momento ho sentito di appartenere davvero ad una grande famiglia!”
Silvia, volontaria di Casa Ronald Brescia da 1 anno e 5 mesi
La via del cuore
“A causa del lockdown per molto tempo, non ho più potuto fare ritorno a Casa Ronald. All’inizio questa cosa è stata sconvolgente, ho avuto bisogno di un paio di settimane per metabolizzare e capire cosa stesse succedendo. Poi, ho iniziato a sentire forte la mancanza di quell’ambiente che ormai, per me, è diventato familiare ed è entrato a far parte della mia normalità. Qualche settimana dopo Tommaso, il responsabile del Programma, ha iniziato ad organizzare le riunioni con noi Volontari via zoom e, nonostante in quel periodo lavorassi 10 ore al giorno in smart working, facevo i salti mortali per esserci, perché quello era un modo per ritornare in contatto con Casa Ronald, che mi mancava molto. Quando all’inizio di luglio ho ripreso il servizio, in un primo momento ero un po’ spaesata, perché non sapevo che situazione avrei trovato, che precauzioni prendere, ma appena ho messo piede in Casa tutte le paure e le ansie sono svanite. Non nascondo che mi sono anche chiesta se fosse giusto o meno ritornare, ma il cuore mi diceva di tornare, e io per fortuna l’ho seguito!”
Tina, volontaria di Casa Ronald Firenze da 1 anno.
Nulla è cambiato
“Durante il periodo di lockdown mi è mancato moltissimo non poter venire a Casa Ronald Brescia, ma devo ammettere che la distanza fisica è stata lenita dai messaggi e dalle chiamate che lo staff ha fatto a noi volontari. Settimanalmente ci hanno mandato sul gruppo WhatsApp dei volontari fotografie, ci hanno raccontato quello che stava accadendo di bello e positivo in Casa, così mi sono sentito vicino nonostante la distanza! Quando sono rientrato e ho svolto il primo turno di volontariato mi sono accorto che non ho sentito il distanziamento. Una sensazione bella perché è come se i mesi di assenza non ci fossero stati… mi sono sentito a Casa!”
Ugo, volontario di Casa Ronald Brescia da 10 mesi
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