Racconti dei volontari

14/02/2019

Il mio appuntamento fisso

Il mio appuntamento fisso

Ciao a tutti, mi chiamo Silvia e vorrei raccontarvi la mia esperienza come volontaria. Come ho deciso di diventarlo? È successo per caso, una sera, quando mi sono imbattuta in una locandina di Fondazione Ronald. Sapete com’è, molto spesso ignoriamo ciò che ci troviamo di fronte, perché troppo impegnati a pensare ad altro o perché in quel momento non abbiamo voglia di abbassare lo sguardo. Beh, quel giorno ho semplicemente deciso di fermarmi a leggere. Ed è cambiato tutto.

L’amore per gli altri

Ho trovato la risposta a una domanda che mi sono sempre fatta, e cioè se utilizzassi bene il mio tempo libero. Lavoro otto ore al giorno, ho un marito che amo e dei genitori stupendi. Nonostante passassi molto tempo con loro, sentivo la necessità di dedicare parte del mio tempo anche agli altri.

La ricerca della normalità

Vivere il quotidiano con le famiglie che non hanno più una routine quotidiana è un’esperienza che ti cambia veramente la vita. Ogni lunedì non vedo l’ora che arrivi la domenica mattina per trascorrere le quattro ore più serene della settimana. Entro in Casa Ronald e la mia mente è libera dai problemi del lavoro, dal pensiero di programmare, dalla frenesia di tutto. Qui ti confronti con le persone, le ascolti e sai che anche il più piccolo gesto migliorerà la loro giornata.

È gente che all’improvviso ha dovuto lasciare casa, familiari, amici e le proprie abitudini. Immaginate cosa significhi ritrovarsi tutto a un tratto in un mondo che non è più il tuo. Io ci penso sempre. Ho capito che il trauma che ti lascia una vita che non è più la tua può essere combattuto con la normalità, perché è la normalità ciò che queste famiglie cercano. Provengono da culture diverse e da paesi diversi, chi può dire a noi volontari cos’è per loro la quotidianità? L’unica cosa che possiamo fare è farli sentire in famiglia. Con la nostra presenza offriamo dei sorrisi e in cambio riceviamo un affetto che è difficile descrivere a parole. Credetemi, non abbiamo pretese di nessun tipo, ma qualsiasi cosa facciamo veniamo ricambiati con un calore che ancora oggi riesce a farmi commuovere. Noi ci siamo e loro lo sentono, è una cosa stupenda.

La mia forza siete voi

Sento il dovere di ringraziare tutti i miei compagni volontari, le famiglie e lo staff per avermi dato questa possibilità. Hanno reso la mia vita degna di essere vissuta a pieno, ogni giorno. Sono riusciti a farmi apprezzare anche quelle piccole cose a cui una volta non facevo neanche caso. Oggi amo di più la mia vita perché ho imparato ad amare quella degli altri.

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